Hunger Games. La ragazza di fuoco by Suzanne Collins

autore:Suzanne Collins [Collins, Suzanne]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852023736
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

CAPITOLO 15

Essendo passata varie volte per le fasi preparatorie con Flavius, Venia e Octavia, me la dovrei cavare senza grossi problemi. Ma non avevo previsto la tortura emotiva che mi aspettava. Nel corso dei preparativi scoppiano in lacrime due volte ciascuno e Octavia non la smette di piagnucolare per tutta la mattina. Alla fine mi si sono affezionati per davvero e l’idea che io debba tornare nell’arena li sconvolge. Se ci aggiungono il fatto che perdendo me perderebbero anche il loro biglietto d’ingresso a tutta una serie di grandi eventi sociali, primo tra tutti il mio matrimonio, la cosa dev’essere decisamente insopportabile. L’idea di essere forti per qualcun altro non li ha mai nemmeno sfiorati, per cui mi ritrovo a doverli consolare. E visto che sono io quella che andrà al macello, la cosa mi risulta un po’ fastidiosa.

Però è interessante quello che ha detto Peeta sull’inserviente sul treno, che cioè era dispiaciuto perché i vincitori dovranno tornare a combattere. E sul fatto che agli abitanti di Capitol City questa cosa non piace. Continuo a pensare che si dimenticheranno tutto non appena suonerà il gong, ma che la gente di Capitol City provi qualcosa per noi è una specie di illuminazione. Di certo non si fanno problemi a guardare ogni anno dei bambini che vengono assassinati. Ma sanno troppe cose sui vincitori, specie su quelli che sono famosi da anni, per dimenticare che siamo esseri umani. È un po’ come vedere i tuoi amici morire. Come sono gli Hunger Games per noi, nei distretti.

Quando arriva Cinna, sono nervosa ed esausta per avere consolato i preparatori, soprattutto perché le loro lacrime mi ricordano quelle che staranno versando a casa. Me ne sto lì in piedi, con addosso la mia veste leggera, e la pelle e il cuore che pungono come se ci avessero piantato degli spilli, e so di non poter sopportare nemmeno un altro sguardo di commiserazione. Così, appena Cinna entra dalla porta, scatto: — Giuro che se piangi ti uccido sul colpo.

Cinna si limita a sorridere. — Mattina bagnata?

— Mi potresti strizzare — rispondo io.

Cinna mi mette un braccio attorno alle spalle e mi accompagna a pranzo. — Non preoccuparti. Io incanalo sempre le mie emozioni nel lavoro. Così faccio male solo a me stesso.

— Non ce la faccio a passarci un’altra volta — lo avviso.

— Lo so. Parlerò con loro — mi promette Cinna.

Il pranzo mi fa sentire un po’ meglio. Fagiano con una selezione di gelatine colorate come gioielli, versioni in miniatura di vere verdure che nuotano nel burro e purea di patate col prezzemolo. Per dolce, intingiamo pezzi di frutta in una ciotola di cioccolato fuso e Cinna deve ordinare una seconda ciotola perché io inizio a svuotarla a cucchiaiate.

— Allora, cosa metteremo per la cerimonia di apertura? — gli chiedo mentre ripulisco la seconda ciotola. — Caschi con i fanalini o fiamme? — So che per la corsa sul carro io e Peeta dovremo essere vestiti con qualcosa che ricordi il carbone.

— Qualcosa del genere — ribatte lui.

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